BALDASSARRE IL PITTORE

Baldassarre il pittore vive in un appartamento di venti metri quadri al secondo piano in una palazzina del quartiere popolare.

La casa ha un ingresso, il bagno minuscolo, la camera da letto singola e la cucina. Baldassarre non ha la televisione, a tenergli compagnia solo una radio con la manopola bloccata su Radiotre che trasmette in onde medie, musica classica 24 ore al giorno.

Baldassarre non esce quasi mai.

Di tanto in tanto va a fare la spesa al minimarket che sta ai piedi del palazzo. Sempre di mattina presto, perché non vuole incontrare nessuno.

E’ pittore esattamente dal Maggio del 1979, da quando la giovane moglie morì e lui decise che, per quanto gli riguardava, la vita gli aveva dato già abbastanza e dal quel momento se ne sarebbe rimasto a casa a dipingere.

Baldassarre il pittore appartiene alla corrente dei paesaggisti.

Il suo paesaggio preferito è quello che vede dal balconcino della cucina: un angolo del parco con i pini e le ortensie selvatiche, la statale, due condomini sullo sfondo e una ferramenta con l’insegna “Di Cosimo e figli dal 1956”, chiusa da circa dieci anni.

Baldassarre dipinge sempre la stessa veduta con pochissime variazioni dovute unicamente alla posizione del sole e alla fioritura delle ortensie. I suoi quadri si chiamano tutti “Panorama” e sono eseguiti in acrilico su tela. Anche la dimensione del quadro è sempre la stessa: 50 x 70 centimetri col lato lungo come base. Quando decise di diventare pittore, infatti, Baldassarre, grazie ad un suo amico pretore, rilevò un sequestro fallimentare di quattromila tele 50 x 70 e da allora utilizza quelle.

Ma Baldassarre è anche un pittore astratto.

In caso di condizioni meteo avverse, infatti, non potendo uscire sul balconcino, Baldassarre, all’interno della sua piccola abitazione dipinge righe. In genere verticali, dello spessore tra gli otto e i dieci centimetri.

In quelle righe sostiene di rivedere le ortensie e la lingua d’asfalto della statale, persino l’insegna della ferramenta. Infatti anche i quadri a righe si chiamano tutti “Panorama”.

Non è uno scherzo!.

Se mentre è distratto gli si capovolge una tela con le righe, lui, rivedendolo, la ruoterà.

Chissà se il merito è dell’immaginazione o dell’abitudine.

Baldassarre il pittore non ha mai venduto un quadro.

Solo una volta un tipo gli chiese se poteva comprarne uno. Baldassarre lo fece salire in casa e gli mostrò i suoi lavori.

L’uomo, tale Piero, imbarazzato, disse che a lui serviva un quadro largo almeno un metro centimetri per ottanta centimetri di altezza. Aveva riconvertito in abitazione un capannone industriale e doveva nascondere un enorme quadro elettrico.

“Potrei comprarne tre o quattro di quelli a righe e accostarli” propose l’uomo.

Ma Baldassarre non volle.

Anzi, si offese e lo allontanò immediatamente dalla sua cucina.

Da allora nessun’altro ha voluto vedere i suoi quadri.

Si narra che, molti anni, fa un critico d’arte disse che Baldassarre sarebbe stato il Picasso del XXI secolo. Ma forse, non è vero. Forse non era neanche un critico d’arte.

Durante la quarantena Baldassarre il pittore non si accorse di niente, continuò a dipingere tranquillamente lo stesso, immobile, panorama.

In caso di pioggia, a righe.

(Nell’immagine: A. Derain “H. Matisse” – ritratto di – 1905)

(#4 continua)

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Capitoli precedenti: L’invisibile Nikolas #1

Alice l’indecisa #2

Piero e Fatalità #3

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