“NOSTALGIA”, L’I.A. CREA IL NUOVO SIMBOLO DI MILANO

MILANO. Si è concluso, ed è stato uno straordinario successo, il concorso per la nuova casa del fascio di Milano: 54 proposte giunte da tutto il mondo per costruire il nuovo simbolo della città al posto della già demolita casa del balilla realizzata dall’architetto Mario Cereghini nel 1937.

Si tratta della prima di una serie di grandi opere stabilite dal governo per rilanciare l’immagine della patria e far decollare il progetto della “Nuova Grande Milano” istituito con il recente decreto legge denominato “Milano Capitale”.

Primo classificato il progetto della piattaforma “Oldschool”, intelligenza artificiale di Singapore che ha puntato tutto sul principio della verticalità, riproponendo il mito della torre littoria ancora forte dal punto di vista metaforico, nonché chiaro ed inconfondibile riferimento visivo. Il progetto è stato realizzato da un calcolatore di nuova generazione che, dopo aver acquisito e archiviato le immagini di tutte le torri littorie italiane, le ha miscelate a quelle di 18.000 grattacieli realizzati in tutto il mondo.

La piattaforma ha generato anche una serie di varianti, adeguandole ad ogni tipo di eventuale richiesta di soprintendenze e ministeri, in modo da generare un progetto pressoché inattaccabile. Questo tipo di approccio, possibile solo grazie all’intelligenza artificiale, ha convinto la giuria ad optare per il progetto singaporiano e di relegare alla piazza d’onore, a pari merito, i progetti dell’intelligenza artificiale cinese low cost “Pechino Architettura express” e la sorprendente intelligenza della piattaforma ungherese “Urban”.

Poca gloria per le intelligenze artificiali italiche. Il collettivo II (Italica Intelligentia) formato da sette computer differenti e persino da un architetto umano (l’unico in gara) a fare da mediatore, ha ottenuto solo una menzione con il progetto “Antiqua tradito”.

Probabilmente non ha convinto il richiamo allo stile Novecento, troppo poco d’avanguardia. Soddisfatto C3-PO 2.0, presidente della giuria, che afferma: «Abbiamo scelto di premiare un progetto “camaleontico”, in grado di adeguarsi a tutti i livelli di apprezzamento del pubblico, nonché alle naturali osservazioni che riceverà prima della realizzazione». C3-PO 2.0 risponde anche alle polemiche circa la mancata attenzione nei confronti delle patrie intelligenze artificiali: «Le italiane si rifaranno sicuramente in altri concorsi, ad esempio in quello che è in dirittura d’arrivo per il ponte sullo stretto di Messina, o quello per la stazione dell’alta velocità di Catanzaro».

Secondo i piani del governo la torre “Nostalgia”, alta 49 metri, ed interamente in materiali biocompatibili, sarà ultimata entro soli 3 anni. Oltre ai nuovi uffici civici, ospiterà anche la sede del neonato Ministero della sovranità linguistica. «Siamo felici del risultato», chiosa C3-PO 2.0, «io e le altre IA che hanno collaborato con me, abbiamo scelto d’investire in intelligenze artificiali giovani e naturalmente sulla buona architettura attraverso quello che riteniamo lo strumento migliore per ottenere la qualità: il concorso di architettura».

Parole che, naturalmente, sottoscriviamo.

(Nell’immagine: pagina de “Il Giornale dell’architettura” – Aprile 2043)

(Quest’articolo è stato pubblicato nella rubrica “L’Archintruso” ne “Il Giornale dell’architettura”)

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