OVERTOURISM: L’ONDA ANOMALA DELLE “CASE VACANZE”

Pubblico volentieri un testo speditomi da Riccardo Troiano in merito al fenomeno sempre più invadente delle “case vacanze” sul territorio di Minori e più in generale nella costa d’Amalfi. Nella speranza si possa innescare un dibattito che conduca ad effettuare delle scelte avvedute di natura politica. Decisioni non vaniloqui.

Overtourism: l’onda anomala delle case per vacanze. Analisi di un fenomeno sotteso che affiora anno dopo anno

La costiera amalfitana conclude la stagione turistica di quest’anno e si dirige malconcia verso la frescura dell’inverno; finché ancora una volta non si desterà attonita, quando una ennesima invasione, oramai consueta da diversi anni, si presenterà alle sue porte. I dati delle statistiche  possono anche lasciar intendere che l’economia di questo territorio viaggi a gonfie vele, eppure la sinfonia autentica sottace.

Negli scorsi mesi diverse le notizie di cronaca che hanno consegnato anche a livello nazionale le ferite laceranti, immediatamente offuscate, di un patrimonio dell’umanità che rischia settimana dopo settimana di soffocare e divenire deserto, dove unicamente una “non comunità” potrà passeggiare e ammirare le meraviglie paesaggistiche, naturali e culturali, mentre intanto la comunità si dissolve sempre più, quasi dileguata in chissà quale altro angolo di questo pianeta. Uno dei fenomeni maggiormente prolifico, che incide e permette maggiormente questa sostituzione tra comunità, risulta senz’altro quello delle case per vacanze, che oramai spuntano in qualsiasi angolo di un paese. Basti pensare che la piccola Minori ha registrato, soprattutto nel periodo post pandemico, un raddoppiarsi delle case vacanze, scippando posti letto ai residenti.


Mappa delle case per vacanze distribuite sul territorio di Minori tratta da: www.comune.minori.sa.it/c065068/images/news/Eva%20Esposito/aggirnamento%20elenco%20strutture/ELENCO%20AGGIORNATO.pdf

Una nota diffusa in numerose località turistiche del nostro Paese e anche in altre nazioni europee, che assistono ugualmente all’impoverimento della propria realtà dinnanzi all’ammassarsi furioso dei turisti.

In un articolo dello scorso settembre, pubblicato sulla rivista National Geographic, la giornalista Kate Leahy ha evidenziato che “renters are being evicted by landlords in favour of turning properties into holiday lets, and house prices are escalating as a result. As visitors and rental properties outnumber local residents, communities are being lost.”[1]

Effettivo risulta, infatti, il calo demografico della già piccola Minori che in meno di quattro anni ha ridotto di quasi cento abitanti la propria popolazione e rischia seriamente di allargare ulteriormente questo dato. Difficile è dopotutto risiedere nella ridente cittadina della costa d’Amalfi, dove gli affitti sono assai salati e soprattutto le scelte si dirigono piuttosto verso una locazione breve, che garantisce un costante e proficuo profitto, riducendo la visuale della comunità a quella della singola proprietà personale.

Questo fenomeno perdura, comunque, in tante altre realtà turistiche del “Bel Paese”, che tentano di contrastare il problema con formule spesso riduttive e per nulla efficienti. Sul quotidiano Vanity Fair, la giornalista Carolina Saporiti annota che “meno convincenti sono tariffe differenziate a seconda dei giorni o dei periodi per incentivare i turisti a viaggiare in altri periodi dell’anno o puntare su un turismo alto spendente[2], tutelando, dunque, maggiormente la non comunità.

Un valido modello può risultare quello adottato dalla provincia autonoma di Bolzano, che ha posto un tetto al numero dei letti, così che sia sostenibile l’offerta del territorio, senza ulteriormente inficiare la potenzialità che possiede e che potrebbe essere soffocata da un numero maggiore alla propria possibilità.

Tale scelta sollecita l’attenzione anche verso altre problematiche da risolvere e che richiedono un’urgente risposta da parte delle istituzioni, ma soprattutto invocano l’esigenza di ampliare la prospettiva, impegnandosi davvero per curare il bene della propria comunità senza renderla unicamente miniera da cui estrarre profitto e beni di consumo, come è proprio del mondo capitalistico dei nostri tempi.

Riccardo Troiano


[1] “Gli affittuari vengono sfrattati dai proprietari a favore della trasformazione delle proprietà in affitti per le vacanze, e di conseguenza i prezzi delle case stanno aumentando. Poiché i visitatori e le proprietà in affitto superano i residenti locali, le comunità si stanno perdendo”. L’articolo è consultabile al seguente link: https://www.nationalgeographic.com/travel/article/what-is-overtourism

[2] www.vanityfair.it/italia-turismo-overtourism-soluzioni

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