IL FERRAGOSTO DEL RIGHEIRA

In molti pensano, erroneamente, che il Ferragosto sia una festa Righeira (per i più distratti: i Righeira sono le tribù di umani diversamente evoluti che infestano ogni tipo di luogo pubblico: dal centro commerciale alla spiaggia), ma non è così.

Dopo anni di studi ed approfondimenti, gli scienziati sono concordi nell’affermare che, tra i festivi, il Ferragosto sia uno dei giorni in cui la presenza Righeira sia meno palpabile.

I motivi sono diversi e sono rintracciabili nel timore di non trovare spazio sufficiente, dai costi che pensano lievitino e, spesso, dal desiderio di restare a casa per onorare alcune immancabili tradizioni che sarebbero impossibili da praticare in trasferta.

La maggior parte di questi rituali sono legati ovviamente al cibo.

In genere in un qualsiasi giorno di Ferragosto, un Righeira di 80 kg. di peso può incamerare fino a 7000 calorie, ovvero il consumo consueto settimanale di un italiano medio. Come è notorio, la dimensione dei pranzi Righeira è assolutamente indipendente dalla temperatura esterna. In larghe zone del territorio, ad esempio, il Righeira consuma grandi quantità di lasagna. La lasagna è un piatto tipico dell’alimentazione Righeira e viene consumata pressoché in tutte le stagioni, ma la lasagna di Ferragosto viene considerata una pietanza sacra, tanto che in alcuni ambienti il capo famiglia Righeira cede simbolicamente il coltello al figlio maggiore per fargli separare la prima fetta, come una sorta di investitura. Sul modello del tacchino americano, nel giorno del ringraziamento.

Complice il caldo, a Ferragosto il Righeira beve moltissimo, bandendo assolutamente l’analcolico. La bevanda preferita del Righeira a Ferragosto è la birra. Ghiacciata ed economica. Assolutamente vietate le birre artigianali e quelle d’importazione. A pranzo va anche molto il vino paesano, frizzantino, fortissimo, dai 13 ai 15 gradi alcolici. Di solito c’è sempre un Righeira che porta il vino, spesso lo produce proprio lui, ed è anche l’unico che lo regge. Gli altri dopo il secondo bicchiere sono già in piedi sul tavolo che cantano “Maruzzella” o “O’surdat nnamurato”. La sera, i Righeira che vogliono darsi un tono, provano anche il superalcolico dimostrando, anche in questo caso, di sostenerlo malissimo.

Oltre alla lasagna, il cibo preferito del Righeira a Ferragosto è la grigliata di carne, anche per questo motivo le spiagge non sono il luogo giusto per trascorrere la giornata. Ogni Righeira che si rispetti ha almeno un cugino, uno zio, un mezzo parente con una casa fuori mano, un immobile che rimane deserto per 363 giorni all’anno e di solito viene abitato solo a Pasquetta e Ferragosto. La preparazione del barbecue Righeira è un processo simile alla corsa agli armamenti USA-URSS della guerra fredda. Preparare una grigliata di lunghezza inferiore al metro, rappresenta un disonore dal quale un Righeira non potrà mai redimersi per il resto della propria vita. L’odore ed il fumo di un barbecue Righeira è visibile anche da 15 km di distanza. A volte taluni, preoccupati, chiamano persino i vigili del fuoco preoccupati che si tratti di un incendio. Per accompagnare la grigliata Righeira, spesso, viene utilizzata la caponata che è un piatto tipico, freddo, composto dal 90% di pane “di biscotto” e condito con pomodori e cipolla dall’altissimo potere stordente. Le porzioni di caponata cadauno Righeira corrispondono a 14 antipasti di un normale ristorante di città. Il dolce, che pure compare, in quantità industriali, è solo per i più audaci.

Alla fine del pasto principale, mentre i bambini Righeira, come rinvigoriti, giocano a pallone per le successive 6 ore, e le donne provano a riordinare quello che ai più appare come un campo di battaglia, il Righeira capofamiglia cade in un sonno profondissimo, parente stretto del coma vegetativo. Quando si sveglia è costretto ad utilizzare caffè strettissimi per riprendere conoscenza e provare ad affrontare la serata che, nella maggior parte dei casi, viene consumata in lidi balneari, dove un pianobarista con i capelli bianchi ed il codino, canta tutti i classici da “Abbronzatissima” a “Maracaibo”, fino allo svuotamento fisico della pista per sfinimento.

Fenomeno che avviene dopo la mezzanotte, cioè quando il festivo è già terminato.

Ecco spiegato come mai durante il giorno di Ferragosto non ci accorgiamo dell’esistenza del Righeira, lo pensiamo emigrato o, ancora meglio, estinto. Ed invece lui è pronto a tornare a trovarci, più in forma che mai, già oggi 16 Agosto.

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