Non è giusto, a mio parere, che il 2 Gennaio venga una sola volta all’anno.
Questa strana euforia in giro tipica del giorno di festa appena trascorso ma in fondo ancora giorno di festa, (diverso da qualsiasi giorno prima o dopo del giorno di festa), la trovo rara, dunque preziosa.
E anche se facciamo finta di niente, lo sappiamo bene che il 2 Gennaio è un po’ più speciale di altri giorni. Io ci penso ogni anno, puntuale la mattina del 2 Gennaio, quando scendo in strada.
E siccome ho guidato la macchina in città l’ho notato immediatamente. Le strade erano quasi deserte, niente traffico e neanche un pedone distratto che attraversava la strada all’improvviso mentre whatsappava. I semafori erano praticamente tutti verdi, e se pure erano rossi sostanzialmente erano quasi verdi, perché il verde arrivava subito. Se serviva un parcheggio si trovava subito, anche dove parcheggi non ce ne sono mai e, anche se questa tesi non posso provarla perché non sono andato a controllare personalmente, è evidente che c’erano molti più posti liberi che, ad esempio, il 31 Dicembre o il 26 Dicembre, ma anche del 27 Marzo o del 12 Ottobre.
Ma anche camminando a piedi, si sentiva nell’aria un sapore che ieri non c’era. I negozi si erano riaperti, forse da soli, e lo avevano fatto volentieri, non come un qualsiasi Lunedi.
Quando sono andato al bar, il barista ha fatto un caffè migliore del solito. I dolci nella vetrina sembravano più buoni, ed effettivamente quello che ho scelto era più buono del solito. E non faceva neanche ingrassare.
Per strada se incontravi qualcuno che voleva parlare con te, questo qualcuno era sereno, non aveva fretta di andare da nessuna altra parte, e neanche tu avevi fretta di andare, quindi si poteva parlare tranquillamente e anche se non si aveva niente da dire, alla fine quattro parole sempre si dicevano. Anche solo per scambiarsi gli auguri che comunque erano auguri più rilassati di quelli del giorno prima e del giorno prima ancora. Perché c’è più coraggio in giro.
Un cliente mi ha chiamato che voleva pagarmi e poi, veramente, è venuto a pagarmi. Poteva venire qualsiasi giorno dell’anno, anche dell’anno trascorso, invece è venuto proprio oggi.
Ho sentito che ora cominciano i saldi e anche se non devo comprare niente, questa mi è sembrata proprio una bella notizia.
Il pomeriggio è passato lento, ma non lento come al solito che sembra che non finisce più: era un tempo lento normale che si poteva riempire di molte cose ma che nessuno aveva voglia di disturbare con attività faticose, per questo è sembrato un lento felice, come una canzone di Fred Bongusto, ballata al buio.
E poi veniva la voglia di chiamare persone lontane, quelle che non chiami il primo di Gennaio perché non hai la confidenza necessaria oppure non vuoi disturbare, ma che in realtà vorresti sempre chiamare perché le hai nel cuore e ti chiedi sempre cosa stanno facendo. E te lo chiedi molti giorni dell’anno, ma oggi di più. Per questo oggi era il giorno giusto per chiamare una di queste persone e parlare un paio di ore, tanto il pomeriggio era lento e si poteva fare. Oppure chiamarne un paio, anche per un paio c’era il tempo sufficiente: c’è più futuro nell’aria.
Perché il tramonto arriva silenzioso e tardivo oggi, vorrebbe persino temporeggiare ancora un po’, ma poi arriva.
Nessuno è partito oggi, eppure se è partito lo ha fatto perché è stato costretto a farlo; fosse stato per lui avrebbe rimandato almeno a domani. E se, infine, ha scelto di partire oggi è perché sostanzialmente adora viaggiare.
A sera mi è venuto voglia di camminare lungo il mare, e pensare che nonostante fosse il 2 Gennaio, in fondo non era così inverno, il freddo era meno freddo, persino la bella stagione sembra più vicina: in fondo le giornate già si stanno allungando, da un pò.
Così tornare verso casa non mi sembra faticoso.
La strada è libera, i semafori sono tutti verdi, in tv faranno certamente qualcosa di bello. Il futuro ed il coraggio non sono irraggiungibili. Tra poco sarà Primavera.
Dovrebbe essere più spesso così. Più spesso il 2 Gennaio.
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