CANTO DEL LETTIN FANTASMA

Canto in rima dantesca, 10 terzine incatenate con verso d’epilogo.

“Sulla spiaggia dal sole arroventata

il segreto è scritto in aforisma

e la scoperta tanto il cor spaventa.

Si palesa sulla sabbia nel marasma

Come un’ombra o tale ad uno spettro

Nell’enigma del lettin fantasma.

Giace solo e vuoto avanti e ‘ndietro

sott’ombrello prediletto nascondiglio

ciabatte finte dal sapor furbastro.

«A chi appartien tale giaciglio ?»

«Dove è sparito il suo padrone ?»

Intorno alle risposte c’è accapiglio.

Lo sguardo si appassiona alla questione

«Ci sarà per questo posto un occupante ?»

C’è gente che rinuncia alla stazione.

Scrollando il capo bestemmiando andante

muta il programma e rinuncia al bagno

nel ritiro asciuga il sudor calante

Una tovaglia si palesa al sol bisogno

quando il dubbio ed il timore è forte

Che qualcheduno protesti da maligno.

Ma il trucco non ha falle e funge ad arte

su questa spiaggia piena di illusioni

zeppa di sdraio per nessuno aperte.

E gli avventori come creduloni

che si fidan delle storie dei bugiardi

son costretti allo slalom e ai misteri.

Si scomoda la grazia dei ricordi

scorgendo un altro fatto da paura

argomento da finanza e da truffardi:

l’annosa sparizion della fattura”.

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