MI DIVERTIVO COSI’

Nell’estate del 2011, ricevetti una telefonata.

A chiamarmi fu un giornalista (così si presentò in quel frangente) che intendeva scrivere un articolo sulle mie iniziative legate all’”Assessorato al Nulla” e al movimento artistico che avevo fondato: “Lo Spiaggismo”.
Le aveva scovate, non so come, su youtube, e ne era rimasto così entusiasta che volle dedicare un’intera pagina a quelle strampalate trovate. L’articolo, che conservo gelosamente, venne pubblicato sul corriere del mezzogiorno il 12 Agosto. (è on line su: https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/…/a-minori-estat…).

“Mi rivedo in te perché anch’io in gioventù mi divertivo così” mi disse quel giornalista che in realtà era anche uno straordinario scrittore e che di quel quotidiano, in quel periodo, era caporedattore della redazione di Napoli.
Era Francesco Durante.

Nel Dicembre del 2014 gli spedii l’”Architemario” ancora fresco di stampa. Per discrezione non lo chiamai, accompagnai la spedizione con un semplice messaggio di ringraziamento per l’attenzione che mi aveva riservato qualche anno prima.

Qualche mese dopo, Durante mi richiamò proponendomi di partecipare a Salernoletteratura (di cui era direttore artistico) proprio con l’”Architemario”: ci teneva. Il suo invito mi sorprese e inorgoglì allo stesso tempo. Colui che aveva esportato in Italia John Fante e Don De Lillo e rispolverato Philip Roth in tempi non sospetti, si occupava di me.
In quell’occasione ebbe parole di elogio per il libro e, ancora, per le mia immaginazione e per quelle idee provocatorie. Ero felice di continuare ad incuriosirlo e di farlo sorridere.
Dello Spiaggismo (che riteneva “geniale”) disse: “è certamente il grado zero dell’arte: il punto di non ritorno”.

Possedeva un irresistibile fascino intellettuale.
Mai avevo incontrato una persona così.
Anticonformista e straordinariamente acuto, una spanna sopra tutti gli altri, ammaliante e mai banale, virtù rintracciabili solo nelle intelligenze fuori dal comune.

La notizia della sua scomparsa mi ha sepolto il cuore sotto una spessa coltre di tristezza, che quasi mi soffoca.

Coltivavo il desiderio e la speranza di tornare a Salernoletteratura con un nuovo libro, per poter condividere ancora le mie idee con Francesco Durante; e per potergli dire nuovamente “grazie”.

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