WALTER E IL VENTO (Sardegna giorno 4)

ventoC’è almeno una cosa che distingue chiaramente chi vive lontano dal mare da chi ci vive accanto.

Lo si capisce in un giorno di vento, meglio ancora se si vive su un’isola, meglio ancora se di piccola circonferenza, che puoi circumnavigare ed esporti da due lati.

Giorno di vento oggi, 25 nodi dritti da nord-est, decisamente troppi per navigare, ma anche stare in spiaggia può diventare complesso. Guardiamo la mappa e scappiamo dal grecale, svoltando il capo Carbonara fino alla spiaggia Campulongu. Sul bus chiediamo all’autista se abbiamo scelto bene, ci dice di “si”, ma non è convinto, dà quasi l’idea di essere un forestiero.

Ma aggiunge: “sulla strada per la spiaggia però potete chiedere a Walter il matto. Lui sa tutto sui venti. Si dice che negli anni settanta fece le selezioni per il Rischiatutto e la sua materia era il vento”.

Come faremo a riconoscerlo ?” chiedo.

Lo troverete lungo lo sterrato che vi porta in spiaggia, seduto davanti casa che fuma il sigaro”.

Perché lo chiamano il matto ?” sono curioso.

Non ci sta più con la testa da quando è rimasto solo”, taglia corto lui mentre svolta deciso evitando una bici.

Ci incamminiamo. Dopo la passerella, spunta il sentiero sterrato, le case sembrano finite.

Walter spunta dietro una duna di sabbia. La sua casa sa di antico, ma è dipinta di blu e rosa.

E’ seduto su una seggiola di vimini al contrario, tiene un sigaro spento tra le mani e dà le spalle al mare.

Scusi, è lei il signor Walter”, lo sorprendo mentre fissa nel vuoto.

Sono io”. Mi risponde senza voltarsi.

Volevo farle una domanda sul vento, se è possibile”.

Walter detto il matto si volta, mi mostra le sue profonde rughe intorno agli occhi ed io noto le sue spalle bruciate dal sole di troppi anni passati in attesa. “Mi dica pure”.

Mi hanno detto che lei conosce bene il vento. Mi può dire se su questa spiaggia ne saremo al riparo ?

E perché mai lei vorrebbe mettersi al riparo dal vento ? Il vento è come una donna capricciosa e bellissima. Bisognerebbe starci sempre accanto. Oppure non averla incontrata mai. Ma è impossibile non incontrare il vento”. E qui Walter si ferma e tira su forte con il suo sigaro che sembrava spento ma ora riprende vita.

Ma un vento forte è pericoloso”. Dico, e vorrei metterci un punto interrogativo ma non me la sento.

Come tutte le donne. Ma ricordati scappare dal vento è impossibile. Il vento gira gli angoli, scompare e ricompare, quando pensi di averlo seminato, torna”.

Walter il matto ha l’aria di chi ha molto vento nell’anima ma anche molto dolore nelle vene. Dipinge la casa di blu e rosa perché ha il cuore grigio e si siede al contrario sulla seggiola perché di cose dritte gli e ne saranno andate poche nella vita.

La ringrazio signor Walter”.

Non fugga dal vento, tanto il vento prima o poi la troverà” me lo dice mentre mi allontano.

Walter sa bene che oggi a Campulungu il vento soffia piano, le onde lunghissime arrivano sulla sabbia dura della bassa marea con un movimento lento. Sempre uguale.

In spiaggia gli ombrelloni sono tutti chiusi, le famiglie all’imbrunire tirano via le sedie e rimettono i bambini nei passeggini. Davanti a noi una bimba fa la ruota. Una, dieci, cento ruote. Atterra in piedi e riparte. Quando sembra che le nuvole basse nascondano la sfera del sole, il vento che soffia lassù in alto, apre una finestra in cielo e compare il tramonto.

Abbiamo imparato anche qui a riconoscere il vento. E’ questo che distingue un uomo di città da uno cresciuto sul mare.

Il vento decide il tempo, cambia i pensieri e i programmi, fa paura e pace: accelera e rallenta il cuore.

Quando torniamo, Walter il matto è sempre là.

Lo ha trovato il vento ?” mi chiede.

Non ho il coraggio di dirgli di no. Faccio un rapido e impercettibile movimento con la testa, che non vuol dire niente.

Abbia fiducia, lo troverà. Oppure sarà il vento a trovare lei” mi dice Walter il matto, che aspetta da anni il suo giro di vento.

E che la sua donna torni a casa.

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