L’AMICO DELL’ARCHITETTO

amicoSi dice sempre che non si dovrebbe mischiare il lavoro con l’amicizia, ma alla fine capita sempre. Anche perché tutti hanno degli amici, però gli architetti, in quanto architetti, ne hanno di più. O meglio: ne hanno parecchi che non sapevano di avere, che scompaiono e riappaiono a seconda dei casi.

I casi sono ovviamente quelli nei quali gli è indispensabile il suo lavoro; ovviamente la parola “lavoro” viene pronunciata solo dall’architetto, per l’amico si tratta sempre di fare “quelle quattro carte”, “un disegnino”, “prendere due misure”, “fare qualche telefonata” eccetera. Così, a parte la sincerità vera o presunta di questi compagni, gli architetti devono imparare a distinguere tra le varie categorie di amici. Per decidere innanzitutto se accettare l’incarico che gli viene proposto, quindi capire se si potrà essere ricompensati ed infine, se in nome di questa presumibile amicizia, praticare uno sconto.

Ecco le cinque categorie di amici dell’architetto (con relativa tabella di orientamento).

L’Amicamico: Si tratta veramente di un amico dell’architetto. Sono casi rari perché oggi gli amici veri si possono contare sulle dita di una mano. In questo caso l’architetto non può assolutamente tirarsi indietro, quindi accetterà l’incarico fingendo di esserne lieto. Ovviamente già sapendo che non verrà pagato, l’architetto tratterà l’incarico dell’Amicamico con grande sufficienza, in compenso quest’ultimo, in virtù del rapporto di amicizia esistente, abuserà della sua pazienza lasciandogli carta bianca su firme, pareri e rapporti con il vicinato; quindi continuerà a promettergli che alla fine pagherà regolarmente il lavoro dell’architetto, operazione che continuerà a garantire di fare per molti mesi anche dopo la fine dell’incarico, finché deciderà di sdebitarsi con una pizza e birra o con un panettone scadente a Natale. Inoltre per motivi fiscali l’architetto sarà costretto ad emettere comunque una fattura, che terrà occulta ma sulla quale dovrà pagare le imposte.

Variante pericolosa è il Quasiamico, un amico non sufficientemente amico da ricevere l’esenzione del pagamento, ma in cuor suo abbastanza amico da meritarla. Preso atto che dovrà corrispondere un indennizzo in denaro all’architetto, il Quasiamico chiederà uno sconto prossimo all’omaggio e, non ottenendolo, o ottenendolo non nella misura che desidera, pagherà manifestando enorme delusione innescando un insanabile senso di colpa nell’animo dell’architetto.

L'AMICO DELL'ARCHITETTOIl Fintamico: Riconoscere un Fintamico non è semplice, ma è fondamentale. Un architetto esperto lo individua già al momento del primo approccio che avviene sempre con un appuntamento fissatogli con molta accuratezza. In quest’occasione il Fintamico arriva con un piccolo omaggio del valore di massimo 10 euro (scatola di cioccolatini al rhum, libro sull’art decò preso alla bancarella, stampa acquerellata con panorama inglese dell’800). Ciò che colpisce del Fintamico è l’affettuosità che egli manifesta dapprima con abbracci strettissimi, quindi con grandi complimenti, infine con citazioni di episodi inesistenti. La prima mezz’ora il Fintamico la spende cercando di aprirsi un varco tramite legami a parenti già morti che quindi non possono smentire, oppure millantando un presunto grosso favore che avrebbe fatto personalmente all’architetto o, indirettamente, ad un genitore/fratello/sorella dell’architetto moltissimi anni prima. L’obiettivo del Fintamico è di crearsi un credito sufficientemente grande per farci entrare un incarico dell’architetto. A questo punto l’architetto potrebbe anche chiarire che non riconosce nessun legame di amicizia con il Fintamico con tutte le conseguenze del caso, ma di solito davanti alla sua tenacia, saggiamente si inventa una scusa e lo accompagna alla porta.

L’Amicodellamico: Questo personaggio non è un amico dell’architetto, anzi gli è perfettamente sconosciuto. Gli viene presentato da un suo amico (che poi bisogna vedere se quello che gli e lo presenta è veramente un amico perché già il fatto di presentargli una tal tipologia di cliente lo dovrebbe escludere dalla categoria degli amici) che pensa di fargli un favore ed invece gli procura solo un grosso guaio. L’Amicodellamico in quanto tale, si insinua maldestramente nella vita dell’architetto pensando di aver diritto ad un trattamento speciale; per questo motivo è molto più molesto di un normale cliente, inoltre è invadente e, alla lunga, pure tirchio. Ogni tanto durante l’incarico di lavoro, l’Amicodellamico chiamerà, in modo apparentemente accidentale, in causa l’amico che lo ha introdotto, e lo farà sempre affinché l’architetto non dimentichi per quale motivo lui è là, come per dire “ci sono migliaia di architetti ma io ho scelto proprio te”. L’architetto sufficientemente esperto deve mostrarsi assolutamente impermeabile a tutte queste sollecitazioni e trattarlo semplicemente per quello che è: un estraneo.

L’Examico: E’ una categoria molto pericolosa per l’architetto. E’ un amico di adolescenza, a volte neanche troppo stretto ma del quale si erano assolutamente perse le tracce. Si ripresenta a sorpresa dopo un decennio durante il quale non è intercorsa tra i due neanche un colpo di telefono, a stento un sms seriale per gli auguri di Natale ad anni alterni. In genere riappare con una telefonata o, meglio ancora, con una mail dove spiega che ha assolutamente bisogno di lui, dell’amico, dell’architetto per una cosa molto delicata. Al primo re-incontro si mostrerà molto sorridente, ricorderà felicemente episodi del passato, raccontandoli ad eventuali altri imbarazzati presenti, dando quindi per scontato un legame profondissimo e mai sopito. L’architetto inizialmente non si potrà ritrarre, anche se, mano a mano che passa il tempo, comprenderà di essere vittima di un frainteso che si manifesterà al momento di esigere un pagamento. A quel punto, l’Examico candidamente gli risponderà, che in nome della loro vecchia amicizia, ha dato per scontato che non ci sarebbe stato nessun passaggio di vil denaro, ma che si sarebbe sdebitato con un favore che, nella sua mente, avrebbe pari valore. Che poi l’architetto rimuginerà a lungo su quale cavolo di favore potrà mai ricevere da uno che non ha visto per dieci anni e che non vedrà nei successivi venti. Forse mai più. A fine incarico, se l’architetto insiste per farsi pagare, riuscirà ad estorcere una parcella minima, in compenso estinguerà per sempre la presunta amicizia.

Il Futuramico: E’ una categoria di amici quasi sconosciuta ma comunque esistente. All’inizio l’architetto ed il Futuramico sono due perfetti sconosciuti, poi, in rarissimi casi, durante il rapporto lavorativo questi allacciano un rapporto di intesa assolutamente imprevisto, tale da vedersi anche fuori dai comuni sopralluoghi e alle normali consulenze. A questo punto l’architetto deve essere prudente a non far diventare il Futuramico già troppo amico prima della fine dell’incarico; per questo ad un certo punto è costretto a rifiutare eventuali inviti a cena o la partecipazione alla prima comunione del bimbo. Tutto questo finché non riesce a presentare regolare fattura al Futuramico che in compenso viene beneficiato di un affettuoso quanto inevitabile sconto. L’inconveniente del Futuramico è che, se avrà in futuro da conferire un altro incarico all’architetto, ricadrà nella categoria dell’Amicamico, con le infauste conseguenze di cui sopra.

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