Progetto per il recupero del quartiere IACP San Francesco (Napoli)

Il progetto per il recupero del quartiere IACP San Francesco (in un’area della collina di Capodichino a nord i Napoli) fu redatto nel corso di perfezionamento in ‘Progettazione Architettonica per il recupero urbano tenutosi nell’Ottobre del 2003 presso la la sede di Agnano del polo delle scienze e delle tecnologie dell’Università degli studi di Napoli Federico II. Il workshop ha avuto per oggetto il rione San Francesco sul quale si sono confrontati 6 gruppi di lavoro formati da laureati in architettura affiancati da docenti della facoltà.

Il quartiere S. Francesco rientra tra quelli costruiti agli inizi degli anni ’50 per alloggiare fasce disagiate della popolazione in aree già urbane ma ancora da urbanizzare; il quartiere venne così concepito come un insieme di residenze, senza tener conto dei fattori sociali e della creazione di attività produttive, confidando molto sulla vicinanza ai mezzi di trasporto veicolare e ferroviario. Vi si trovano 19 edifici a quattro piani tutti a ballatoio, esposti sull’asse nord-sud, e con vano scala esterno aperto; gli alloggi sono minimi (da 30 a 55 mq) di bassissimo costo, interessati nel corso degli anni da una serie di abusi edilizi di diversa entità.

La proposta progettuale elaborata dal gruppo di lavoro con tutor il prof. L.M. Fusco, tende ad integrare la struttura formale del rione dall’inserimento di nuove tipologie spaziali e funzionali e di nuove centralità urbane. L’intento è di recuperare ed esaltare i caratteri di identità già presenti nel quartiere.
Al posto degli edifici fatiscenti abbattuti è prevista una piazza sopraelevata su di un basamento che contiene parcheggi e negozi. La piazza diventa elemento ordinatore della trama delle residenze pre-esistenti, separa parti con caratteri diversi.

Nei pressi della piazza si crea un luogo per l’attraversamento e la sosta; gli edifici residenziali ad essa afferenti vengono svuotati al piano terra; nella parte sottostante agli edifici situati a nord sono posizionati ‘parallelepipedi’ vetrati da destinarsi ad attività commerciali, creando un legame con gli edifici nuovi afferenti alla via Maddalena.

Nell’area più a sud i corpi laterali aggiunti agli edifici preesistenti, che ospitano piccoli negozi per il quartiere, contribuiscono a conformare gli spazi tra gli edifici come corti semiprivate, avendo previsto di posizionare le auto in garages ricavati al piano terra degli edifici ad esse afferenti.

Sul versante ovest il parco risale con una serie di terrazzamenti fino alla chiesa, il confine con il quartiere acquista il carattere di strada-parco, in tal modo il verde partecipa al racconto urbano. Nella fascia su via U. Maddalena sono situati un auditorio, elemento di una nuova centralità urbana, e nuovi edifici strutturati secondo un principio insediativo dettato dalla sovrapposizione di due giaciture: quella ortogonale alla strada, definita dai padiglioni per l’esposizione ed il commercio e quella derivante dalla geometria del quartiere, impostata sulla direzione est-ovest.
L’idea spaziale è di creare un luogo multi prospettico dove si intreccia la funzione commerciale, contenuta nei padiglioni e nei parallelepipedi vetrati, situati al piano terra, con quella residenziale degli edifici ad essi sovrastanti, che proiettandosi su Via Maddalena segnalano, altresì, a chi la percorre, la presenza del quartiere retrostante.

Nei  grafici del progetto i colori indicano i diversi interventi:
– il bianco gli edifici residenziali preesistenti
– il rosso e il bleu i nuovi edifici
– il giallo i nuovi spazi pubblici.

Gruppo di lavoro: Christian De Iuliis – Caterina Avitabile – Claudia Bizzarrini – Brigida Santangelo.
Per ulteriori informazioni www.recuperoperiferie.unina.it

Tutti i progetti  del corso di perfezionamento in Progettazione architettonica per il recupero urbano sono pubblicati su ‘Alla ricerca dell’urbano’ a cura di V.Cappiello – edizioni Graffiti Napoli 2005

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