E se, improvvisamente, mancassero tutti gli angoli come misureremmo le distanze del tempo ?. Se questa strada fosse sempre dritta, un unico infinito rettilineo, come riusciremmo a comprendere l’importanza dei lati, la nascita e il tramonto del sole, in quale punto del percorso prenderemmo fiato, dove troveremmo il momento di guardarci un attimo indietro, prima di ripartire ?.

Conosco gli angoli della vita, perché li ho incontrati e li incontro spesso. Li scorgo già da lontano, mentre mi avvicino; poi mentre ci sono sopra ne misuro l’entità, la spregiudicatezza. Ci ho confidenza perché so chiamarli per nome, li rispetto, loro sanno chi sono, se si potesse saremmo persino amici.

Mi piacciono gli acuti, quelli che ti cambiano il punto di vista, che ti costringono a girare lo sguardo, a dare una sterzata profonda: sono dolorosi ma onesti.

Non disdegno i retti, la precisione del giro, così netta, ampia, severa. Angoli nobili, ostili quanto basta, ma esatti.

So apprezzare l’ottusità degli angoli che a volte sembrano niente e invece sono sempre i più frequenti, che spesso neanche ti accorgi di oltrepassare o lo fai che sei già lontano.

Amo gli angoli: mutano la monotonia del percorso, senza di loro la vita sarebbe uguale, faremmo più fatica, e sarebbe tutta inutile perché non sapremmo misurarla. E poi perché senza gli angoli potremmo voltarci indietro e guardare, con un gesto solamente, tutta la strada della nostra memoria: sarebbe tremendo.

 

La casa nell’angolo è un intervento realizzato (con alcune interruzioni) tra il 2008 e il 2013 a Pontone, frazione di Scala. L’insediamento più remoto del paese più antico della costa d’Amalfi. Un minuscolo spazio di pace, attraversato da decine di escursionisti che vengono giù dai gradini che conducono a Scala e girando l’angolo si trovano dinanzi un incredibile panorama.

Il recupero della casa è avvenuto attraverso il rifacimento dei solai, in particolare del soppalco e l’eliminazione di un muro in mezzeria che, di fatto, ha consentito di creare un ambiente unico.