Bar T3tris – Sciuè Sciuè

La prima cosa che mi viene in mente parlando di questo lavoro è la parola “trasformazione”. Trasformare un’austera salumeria in un bar dal disegno inconsueto e sorprendente è stata la sfida che ha animato questo progetto. Ma non soltanto con la costruzione di un bar ci si confrontava, piuttosto con la realizzazione di uno spazio dove poter offrire del cibo lungo tutto l’arco del giorno.

Questa divisione del tempo attraverso il consumo del cibo mi sembrò un argomento curioso, poter assegnare un colore e una forma ad ogni parte del giorno o ad ogni tipo di pietanza fu l’idea base.

Ma la percezione del tempo e il consumo degli alimenti non è identica per tutti, così  parti che naturalmente si succedono, possono anche sovrapporsi e incastrarsi con bisogni differenti. Ma il tutto doveva accadere in un unico ambiente dalle dimensioni piuttosto limitate.

L’ispirazione provenne dunque dal noto videogame “Tetris” dove all’eroe di turno calano dal cielo pezzi colorati che vanno incastrati tra di loro senza lasciare vuoti. Ma il rispetto della regola ortogonale dei pezzi sarebbe stato un capriccio in uno spazio così piccolo, ottimizzare significava violare la regola dell’incastro perfetto; d’altronde le regole, nella vita, vanno spesso violate, capiti che sia persino una questione di sopravvivenza.

Il risultato del T3tris Bar “Sciuè Sciuè” (il secondo era il nome del locale primigenio) è la somma di queste singolari contraddizioni; un tetris che ha perso le proprie certezze.
(foto di Germana Buono)

Committente: Pastore Alfonso
dove: Via Nuova Chiunzi 10 – Maiori (SA)
quando: Febbraio – Aprile 2006

 

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