NATALE AL TEMPO DEI SOCIAL

NATALESe dieci anni fa ci si lamentava perché non c’era più il Natale di una volta, oggi occorre lamentarci perché non c’è più neanche il Natale di dieci anni fa. E la colpa è tutta dei social network che sono entrati in maniera così invadente nella vita di tutti che sarebbe opportuno chiedersi come facevamo a sopravvivere senza.

Siccome i social occupano la maggior parte del nostro tempo libero ed il Natale è un formidabile momento di tempo inutile e vuoto, ecco le nostre bacheche riempirsi di cose che tutti pensano siano interessanti, soprattutto gli argomenti personali natalizi.

Ecco la classifica dei dieci peggiori social networker di Natale.

Al 10° posto: Il viaggiatore: Il pendolare o l’emigrante, per motivi di lavoro o di studio, ama raccontarci per filo e per segno l’andamento del suo viaggio di ritorno verso casa. Sia che salga su un aereo, quindi aeroporti, sale d’attesa, fila per il check in eccetera, sia che prenda un treno e dunque foto dai finestrini, valigie con relativi souvenir e piedi sul sedile di fronte. Non manca il pendolare dotato di vettura privata, con prospettive sconfinate di autostrade o statali oscure. Ovviamente il rovescio della medaglia è quando il viaggio comincia ad andare male, causa nebbia, traffico e ritardi di treni ai quali vengono abbinate bestemmie che con il Natale hanno poco a che fare. La caratteristica principale del viaggiatore è di non vedere l’ora di arrivare a casa, e, dopo due giorni, non vedere l’ora di tornare al lavoro. Paradossale.

Al 9° posto: L’insofferente: La persona con problemi personali che odia chiunque e qualsiasi tipo di festività, approfitta dell’euforia altrui per sfogare i propri drammi con post che trasudano rabbia e spediscono maledizioni a trecentosessanta gradi. I bersagli degli insofferenti sono sempre quelli tradizionali: l’avversario politico o calcistico, l’immigrato, il capitalista o gli ausiliari del traffico. In più c’è la maledizione di passare il Natale nel peggior modo possibile, cioè come fanno loro. Fastidiosissimi.

All’8° posto: Il cuoco. Che sia professionista o amatoriale, il cuoco (e per affinità, il pasticciere) accoglie il Natale come una formidabile occasione per dimostrare tutto il suo valore nell’impastare dolci o pasta da tirare a mano. Ma non mancano coloro che si improvvisano Carlo Cracco e provano a sperimentare soluzioni d’alta cucina che verranno assaggiati dai parenti uso cavie. Per i più audaci, vi è anche la testimonianza della fase della spesa, con relative informazioni sui prezzi per eventuali saldi. Insostenibile.

Al 7° posto: Il mangiatore: Per diretta conseguenza dell’attività dei cuochi, a Natale conquistano la loro effimera celebrità i consumatori di cibo in quantità industriale. Ben assistiti dai bevitori, che alle 10 del mattino sono già al sesto calice di spumante e a mezzanotte fanno le bollicine con il naso. Foto del cibo, in primissimo piano, si moltiplicano in maniera esponenziale ed a tutte le ore, provocando l’innalzamento del livello di colesterolo anche ai navigatori a dieta rigida. Muti i vegani. Raccapricciante.

Al 6° posto: L’addobbatore: Si tratta di una categoria che si prende la ribalta del social già una settimana prima del 25: in genere fotografando decine e decine di versioni di alberi di Natale o di terrazzi decorati con babbi Natale arrampicatori o luminarie da 10 Kilowatt ciascuna. In genere gli alberi di Natale sono tutti uguali anche se ognuno ne descrive le virtù come se si trattasse di un’opera di Arnaldo Pomodoro. Più rari gli scatti dedicati al presepe, che resta un oggetto di arredo più discreto e meno pubblicizzabile, ma sempre buono per la posa in diretta del bambinello. Aberrante.

Al 5° posto: Il lavoratore. Esiste una categoria di persone che sono costrette a lavorare anche il giorno di Natale e naturalmente ci tengono a farlo sapere a tutto il mondo con aggiornamenti costanti e precisi delle loro competenze e della fatica che stanno facendo, anche se intervallata dalle numerose pause necessarie per gli aggiornamenti social. Il tutto accompagnato su frasi che incitano al senso del dovere e alla rettitudine del protagonista. Il proposito sarebbe ingenerare senso di colpa soprattutto nei confronti di chi è già in ferie da una settimana, cioè proprio in colui che è assolutamente insensibile a qualsiasi sollecitazione. Inopportuno.

Al 4° posto: Il radunatore di famiglia. Vanno moltissimo a Natale le ammucchiate familiari, condite da grandi cene, o giri di tombola. Questo tipo di raduni si tengono quasi sempre a casa di una nonna o di una zia che ha una superficie abitabile tale da consentire l’arrivo di queste truppe cammellate che poi vengono costrette, appunto dal radunatore, a farsi decine di foto dove tutti sorridono mostrandosi con i vestiti buoni della festa e (se donne) truccate da cerimonia nuziale. La caratteristica principale di questi raduni è che si rivedono persone che mezzora prima si odiavano e torneranno ad odiarsi subito dopo. Farsesco.

Al 3° posto: Il Tropicalista. C’è sempre quello che, mentre tutti sono indaffarati con i regali, il traffico, lo smog, i preparativi per il cenone, i fuochi d’artificio eccetera, se ne sta al caldo dei tropici e posta foto mentre si tuffa in bermuda in un mare bollente e cristallino, magari indossando, forse per sfottere, un cappello di Babbo Natale. La sua vera fortuna è che da queste parti (ovvero al sud) a Natale, ultimamente, ci sono sempre 15 gradi altrimenti raccoglierebbe talmente tanti “chitemmuort” che potrebbe pure affogarci nel mare cristallino. Inefficace.

Al 2° posto: Il Romantico. Si tratta di una categoria di uomini e donne che sono sempre attivi in ogni stagione dell’anno, ma a Natale approfittano dell’atmosfera celestiale per rinforzare il concetto con smancerie da consumare in luoghi bucolici, mostrandosi in selfie mielosissimi, formulando giuramenti di amore eterno ai quali non crede nessuno. Inutile.

Al 1° posto: L’Auguratore seriale. Si tratta del personaggio antitesi dell’insofferente che ritiene che tutto il mondo aspetti i suoi auguri come la benedizione del papa o un biglietto vincente del gratta e vinci. Si tratta di auguri a larghissimo spettro, assolutamente generici che riguardano anche potenziali nemici e che spaziano tra il sacro ed il profano, ma che, soprattutto, vengono ripetuti senza soluzione di continuità fino al 6 Gennaio. Insopportabile.

 

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