LA RIGIDITA’ DEL NATALE

bleu-de-chanel-balsamo-dopobarba-90ml.3145891071108Anche quest’anno il Natale è arrivato, il 25 di Dicembre.

Questa rigidità nella data è ciò che amo di meno del Natale. Quando manca una settimana, diciamo intorno al 18, spero sempre che qualcuno di importante operi un intervento decisivo. Tipo il Papa, che si affacci dal suo balcone e dica a tutti: “quest’anno il Natale lo spostiamo al 27, perché non siamo ancora pronti. Dunque ci pigliamo altri due giorni”.

Se non può farlo il Papa, potrebbe anche stabilirlo il presidente della Repubblica, o quello del consiglio, con un decreto legge. Un provvedimento urgente che posticipi il Natale di un paio di giorni, già che ci siamo, facciamo tre.

Quest’anno ho riposto molta fiducia in qualche presidente del parlamento europeo, da dove passano oramai tutte le decisioni che ci riguardano. Attendevo un comunicato nel tg della mattina: “per decisione del governatore tal dei tali, vista la complicata situazione economica eccetera, il Natale è rinviato di 72 ore”. Per molti, tre giorni in più sarebbero stati fondamentali per pensare ad un regalo intelligente per le persone care. Non la solita sciarpa, o la cintura, i calzini e la classica cravatta. Avrebbero trovato il tempo per documentarsi, magari facendogli qualche domanda, per un regalo utile.

Il rinvio del Natale sarebbe stato provvidenziale: ci sarebbe stato il tempo di rivedere tutte quelle persone alle quali abbiamo detto, salutandole, già verso la fine di Ottobre: “dai che prima di Natale certamente ci vediamo”; oppure, ancora più urgenti, quelli ai quali abbiamo detto che saremmo andati a trovarli prima di Natale. Tipo: gli amici più cari che sono in un’altra città, parenti anziani, o conoscenti malati che non andiamo mai a visitare e per i quali non c’è mai tempo.

Ma poi il tempo è passato così in fretta ed eccoci qui, al 25.

Ma tre giorni sarebbero stati utili anche per quelle cose che abbiamo promesso di fare “certamente prima di Natale” e qualcuno sta ancora aspettando che le facessimo. Mi immagino la tristezza di questi che ci hanno dato fiducia ed ora sono rimasti delusi.

A volte l’arrivo del Natale ci sorprende a tal punto che non siamo ancora stati capaci di fare una semplice telefonata e allora pensiamo di cavarcela con dei messaggi in serie, sempre uguali, che nessun destinatario accoglie seriamente perché terribilmente tristi.

In fondo la rigidità del Natale è fatta apposta per i furbi: per quelli che riciclano promesse antiche, che sanno inventarsi una bugia all’ultimo istante, che spacciano la solita sciarpa in acrilico per un elegante foulard in seta.

La Pasqua, ad esempio, non è così inflessibile. Nessuno dice “entro Pasqua farò questo e quello”, perché nessuno si ricorda mai precisamente quando arriva e allora sbilanciarsi sarebbe imprudente.

E’ vero, probabilmente tre giorni non sarebbero sufficienti, ma molti avrebbero quel tempo mai trovato per fermarsi a riflettere. Per trovare le parole da dire ad un genitore, o ad un figlio, per chiedere scusa a qualcuno o per prendere quella decisione sempre rinviata.

Ma queste sono cose che, se le si vuole davvero, allora si possono fare anche il 26.

P.S.: Per quanto mi riguarda mi va benissimo un flacone di dopobarba, anche dai cinesi, anche da due euro.

Mi è finito.

(Auguri a tutti).

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