LA CASA IDEALE DEL CLAUSTROFOBICO

clausSi sa, i bravi architetti devono dare una risposta a tutte le richieste, anche a quelle più imperscrutabili poiché, magari, legate a qualche disturbo della personalità.

La casa ideale del claustrofobico è uno degli esempi più complessi, perché la definizione stessa di casa contempla uno spazio, in qualche modo, chiuso. Tuttavia si può trovare la soluzione. Innanzitutto bisogna precisare che siamo qui ad analizzare il caso di un claustrofobico grave per cui la sua casa ideale è composta dall’80% dal terrazzo. Questo è uno dei lati positivi della casa ideale del claustrofobico che, essendo quasi tutta terrazzo, paga meno imposte (spazzatura, IMU).

La parte coperta è in genere un ambiente di massimo venti metri quadri dove c’è un vano adibito a camera da letto con angolo cottura ed un bagno, naturalmente senza porta. Dalla camera si accede al terrazzo dove il claustrofobico grave svolge tutte le comuni operazioni quotidiane. Per questo motivo in terrazzo si trova un’altra cucina (grande, però senza pensili), un tavolo da pranzo, un salottino anche detto soggiorno all’aperto, un piccolo ufficio-studio nella parte meglio esposta (di solito c’è la vista mare) e, ovviamente, un gazebo posizionato almeno inizialmente nella zona solarium. Nei mesi invernali il claustrofobico riscalda la parte che utilizza grazie ad una stufa “a fungo”, allungando pericolosamente un tubo del gas dall’interno della casa. In alternativa può adoperare la bombola a GPL portatile. Per la pioggia, il claustrofobico grave, deambula il gazebo, che infatti è posizionato su ruote. Tutta questa attrezzatura è rigorosamente in materiale idrorepellente, ma può essere comunque di design. Se rimane spazio, ma in genere rimane perché il terrazzo è molto grande, su di un lato sono sistemati una serie di vasi con fiori o erbe aromatiche, tipo basilico, lavanda o menta, che danno al claustrofobico la sensazione di trovarsi in aperta campagna.

Durante la stagione estiva il claustrofobico utilizza la parte coperta dell’abitazione solo per i bisogni corporali, in quanto, spesso, decide di dormire all’aperto sul divano del soggiorno, quindi in sostanza dispone di un letto estivo e di uno invernale.

Uno dei lati negativi è che, nella sua casa ideale, il claustrofobico può invitare poca gente ed in genere quelli che accettano di tornare sono claustrofobici come lui.

Il grave problema della casa ideale del claustrofobico è che, dovendo avere un terrazzo grande, in genere si trova ai piani alti di un fabbricato, piani che il claustrofobico deve salire a piedi per la sua assoluta avversione nei confronti dell’ascensore.

Tuttavia, il claustrofobico può provare a trovare, se ne è in grado, una casa simile al piano rialzato, rinunciando però alla vista mare.

P.S. solidarietà a tutti i claustrofobici del mondo.

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Casa ideale del claustrofobico – clicca sull’immagine per ingrandire.

 

 

 

 

 

 

 

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