IL CAPODANNO E’ UNA FESTIVITA’ SOPRAVVALUTATA

Ora che tutto è finalmente terminato, si può tranquillamente affermare che il Capodanno è, senza ombra di dubbio, una festività sopravvalutata.

Nessun’altra convenzione, basata su una decisione del tutto arbitraria, senza nessun fondamento scientifico, infatti, viene accolta con cotanta euforia ed ansia.

I primi a farlo furono i druidi delle Fiandre nel VII secolo, che convinsero Giulio Cesare a spostare la data del Capodanno dal 1° Marzo al 1° Gennaio adottando il calendario Giuliano anche detto “solare”.

Ma prima di loro, gli egizi utilizzavano come data, quella della prima levata eliaca della stella Sirio che avveniva in coincidenza del solstizio d’estate.

I Bizantini facevano iniziare l’anno il 1° Settembre, la data che consideravano “della creazione”.

Gli inglesi fino al 1752 facevano Capodanno il 25 Marzo, nella Repubblica di Venezia si usava il 1° Marzo, i cinesi (i mongoli, coreani, giapponesi) festeggiano in corrispondenza del Novilunio cioè tra il 21 Gennaio e il 19 Febbraio, gli islamici adottano il calendario lunatico e quest’anno hanno festeggiato il 5 di Novembre (inizio dell’anno 1435). Poi ci sono i thailandesi che fanno capodanno tra il 13 e il 15 Aprile e altri ancora. Da noi ha messo tutti d’accordo Gregorio XIII che, tramite bolla papale, sistemò il calendario, gli anni bisestili e i capodanni. Dal 1582 Capodanno è il primo di Gennaio, tranne durante il ventennio fascista quando fu spostato d’autorità al 28 Ottobre, giorno della marcia su Roma.

Quindi ci sono già un mucchio di problemi dal punto di vista scientifico-astronomico.

Le cose non vanno meglio se si considera la questione giustizia. In nessun altro giorno dell’anno infatti c’è una sospensione così massiccia ed evidente della legalità. In particolare il libro terzo del Codice penale (artt. 650-730) viene ampiamente e ripetutamente violato, specie i reati riguardanti la molestia, il disturbo delle persone e l’accensione e le esplosioni pericolose, senza dimenticare l’articolo 665 che sanziona le “radunate sediziose”. Come ben sa chi ricorda il film “32 Dicembre”.

Inoltre ci sono un sacco di problemi pratici: per noi cristiani il Capodanno è scomodo perché arriva troppo a ridosso del Natale e questo vuol dire che ci siamo appena alzati da tavola per i pranzi e le cene di Natale che subito dobbiamo risederci per Capodanno e questo,sinceramente, oltre a non farci bene dal punto di vista fisico, non è saggio dal punto di vista alimentare. Senza considerare che si fa confusione tra i piatti tipici, ad esempio: il pane con la n’zogna è più natalizio o capodanizio ? E gli struffoli, il torrone, le lenticchie ? Gli spaghetti con le vongole si mangiano a Natale o a Capodanno ? E il baccalà ? E l’insalata “di rinforzo” ?. Separando le feste si potrebbe fare più semplicemente chiarezza.

Le cose non vanno meglio se si considera il mondo del lavoro: la vicinanza di due grandi festività autorizza ad un ponte unico, mentre separandole si potrebbero utilizzare due ponti separati, la cui somma dei giorni potrebbe superare quella del ponte unico. E comunque ci si potrebbe organizzare meglio, visitando due posti differenti, approfittando delle condizioni meteo.

Proprio la questione climatica non va sottovalutata. Per i brasiliani la festa in piazza per capodanno è meravigliosa, ma da noi, festeggiare all’aperto non è mai semplice: si rischia il colpo di freddo e comunque ad una certa ora c’è sempre quello che dice “andiamoci a pigliare una cosa calda”, poi a ruota lo seguono tutti e la piazza si svuota.

Da non sottovalutare sono gli effetti deleteri che i festeggiamenti di Capodanno causano al fisico: fegati messi a durissima prova da ettolitri di spumante, colesteroli che si impennano, inquinamento cittadino che ci costringe all’apnea o alla bronchite, senza considerare tutti coloro che si fanno saltare una mano con i petardi o che danno fuoco al salotto con un bengala.

Non voglio trascurare le conseguenze psicologiche del Capodanno a carico delle fasce di popolazione più deboli ed insoddisfatte, quasi tutte da imputare al, tanto noto quanto menzognero, modo di dire “Anno nuovo, vita nuova”. Le false aspettative, unite al consumo fuori misura dello strumento dell’oroscopo, possono creare danni irreparabili nella psiche dei soggetti a rischio.

Ed infine, ma certamente non meno importante, c’è questo insopportabile fastidio della sospensione del campionato di calcio, che rende il giorno di festa ed in particolare la Domenica assolutamente inutile e surreale. Perché diciamolo con onestà, la festività senza il calcio non ha nessun senso. E’ praticamente un giorno inutile.

Ecco, in conclusione, io sarei anche per lasciare il Capodanno il primo Gennaio, ma almeno con una giornata di campionato il pomeriggio

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